La 24° edizione di LASER World of PHOTONICS ha registrato la presenza di numerosi stands cinesi.
Una visita allo stand TRUMPF, in occasione di LASER World of PHOTONICS, ha permesso di tracciare un personale bilancio della fiera e di indicare luci e ombre della strategia, sicuramente innovativa, intrapresa dalla multinazionale tedesca.
Anche quest’anno, per la ventiduesima volta consecutiva, ci siamo recati a Monaco di Baviera per visitare la fiera LASER World of PHOTONICS , la più importante manifestazione fieristica del mondo occidentale dedicata ai sistemi laser e alla fotonica. Giunta alla sua 24° edizione, questa biennale, da sempre dedicata in particolar modo alla componentistica laser, solo da qualche anno ha registrato un interesse verso le applicazioni industriali. Questa attenzione è scaturita da quando le industrie hanno mostrato un maggior interesse verso l’impiego di sorgenti in fibra che, proprio in un’edizione di LASER World of PHOTONICS, erano state oggetto di un discusso seminario tenuto dal suo pioniere Dr. Gapontsev, di IPG Photonics. Nella stessa edizione erano state proposte le prime applicazioni di un intraprendente imprenditore vicentino che aveva intravisto in queste sorgenti il futuro (almeno prossimo) delle applicazioni del taglio laser.
L’ERA DELLE MICROLAVORAZIONI
L’anno in questione era il 2005. A distanza di 14 anni, occorre osservare che la fiera è oggi focalizzata in altre direzioni, almeno rispetto agli orientamenti tecnologici del mondo industriale italiano. LASER World of PHOTONICS ha infatti acceso i riflettori sul settore delle microlavorazioni che, nella pratica, salvo rare eccezioni, è quasi scomparso in Italia con la chiusura (o cessione) delle maggiori fabbriche dei comparti dell’elettronica e dell’informatica. Le lavorazioni con impulsi ultra-brevi, in tale contesto, rappresentano oggi per l’Italia un settore marginale, pur essendo stato il nostro Paese il luogo in cui queste sorgenti sono inizialmente state sviluppate: basti citare il Politecnico di Milano.
Nel campo delle microlavorazioni particolare attenzione è stata data alle applicazioni per l’elettromobilità, settore in cui il laser è diventato un imprescindibile utensile per le sue capacità di saldare i componenti in rame e alluminio presenti nelle batterie e nei motori elettrici. Purtroppo, anche in questo settore l’attività di ricerca italiana è marginale, e il pur crescente successo di molte aziende nazionali operanti in questo campo nelle lavorazioni per conto terzi non le ha spinte a essere presenti a questa importante manifestazione fieristica.
HEIDI, LA NUOVA COLLEGA SVIZZERA
Come indicato nell’immagine del sistema di marcatura TruMark Station 5000, sopra la macchina campeggiava la scritta “Sono Heidi, la nuova collega dalla Svizzera: vieni e parla con me”: una presentazione decisamente invitante per i visitatori possibili utenti, un po’ meno per una manifestazione dedicata all’innovazione tecnologica nell’ambito del laser. Riflettendo, al ritorno da Monaco di Baviera, ci siamo dati questa spiegazione, che sicuramente non risolve tutti i dubbi sopra espressi: TRUMPF è un’azienda che produce sistemi laser e non solo sorgenti e, quindi, la sua scelta innovativa migliore è quella di presentarsi “innovativa” attraverso i suoi sistemi. D’altro canto, anche nell’open house internazionale Intech2019, il Gruppo aveva presentato soluzioni basate sull’IA attraverso i propri sistemi di saldatura e taglio. Arriverà sicuramente il momento in cui opererà in questo modo anche per le sue sorgenti. L’innovazione, non è possibile negarlo, è sicuramente un marchio di Casa TRUMPF.
Ritornando ad Heidi e alla tecnologia, nella dimostrazione eseguita in fiera abbiamo potuto notare che il sistema, dopo il comando vocale iniziale da parte dell’operatore, gli dice, in maniera progressiva, cosa deve fare, dove posizionare il pezzo in marcatura e come eseguire il suo prelievo dopo l’effettuazione della lavorazione che, in ogni caso, è assistita da un sistema di visione che controlla l’intero processo.
Klaus Löffler, Responsabile Commerciale della Divisione Laser di TRUMPF, elencando i vantaggi di questo controllo vocale, evidenzia come il sistema, operando con utilizzatori poco esperti, sia capace di metterli in grado di lavorare senza la necessità di leggere e capire come navigare nel software complesso di un controllo multilivello. Sottolinea anche che, nel prossimo futuro, i sistemi di marcatura verranno ulteriormente semplificati attraverso il riconoscimento visivo del componente in lavorazione, con la macchina che individuerà direttamente il programma di lavorazione appropriato.
TECNOLOGIA IN PRIMO PIANO
Proseguendo nella descrizione delle novità proposte allo stand TRUMPF, il Dr. Löffler, ha poi brevemente illustrato il sistema TruLaser Cell 3000 che, con una sorgente Tru Disk 6001 e un programma di IA, saldava le bacchette in rame che dovevano dar vita a uno statore di un motore elettrico per moderne autovetture.
Successivamente, sempre il Dr. Löffler ha presentato la nuova sorgente a disco TruDisk 1020 da 1 kW, con emissione nel verde, a 515 nm. Insieme alla TruLaser Station 5005, la soluzione proposta saldava per conduzione sottili fogli di rame, simulando la lavorazione principale per realizzare batterie per macchine elettriche.
Nel corso della presentazione, il relatore avvertiva che l’operazione era governata dallo stesso software Active Power Control che avevamo già avuto modo di vedere nel corso di EuroBlech 2018 applicato nelle operazioni di taglio. In questa soluzione, lo stesso software è stato utilizzato per la saldatura, regolando il valore ottimale della potenza laser necessaria per eseguire l’operazione sempre in condizione di conduzione e, quindi, senza spruzzi che impedirebbero poi il corretto uso del foglio saldato.