“Terzo paese al mondo tra i produttori di macchine utensili a deformazione, secondo tra gli esportatori e quarto tra i consumatori: l’Italia recita da sempre un ruolo di primo piano nello scenario internazionale del comparto”. Con queste parole Massimo Carboniero, presidente di Ucimu – Sistemi per Produrre, ha riassunto lo stato di salute del comparto delle macchine per la deformazione, il taglio e la lavorazione della lamiera, protagoniste a Milano da oggi al 18 maggio della fiera Lamiera.
Una posizione da protagonista, quella dell’Italia, che è consolidata da anni. “Ma è nell’ultimo periodo – prosegue Carboniero – che le imprese italiane hanno dimostrato di essere ancor più competitive, incrementando il valore della produzione e dell’export più di quanto non abbia fatto buona parte dei concorrenti esteri”.
Ma ecco i numeri: nel 2018, l’industria italiana ha prodotto macchine utensili a deformazione per 2,9 miliardi di euro (+13% rispetto al 2017). L’export è cresciuto dell’11% rispetto, attestandosi intorno a quota 1,5 miliardi, recuperando posizioni rispetto alla Germania.
“Con questo incremento – ha detto con una punta di orgoglio Carboniero, la cui azienda opera proprio in questo comparto – il segmento della deformazione ha superato in valore assoluto quello dell’asportazione, contribuendo così per più della metà alla produzione italiana di sole macchine utensili. È la prima volta che accade e per questo tengo a sottolinearlo. Ma ancor più rilevante è il fatto che questa performance ha permesso al nostro paese di ridurre ulteriormente il gap che ci separa dalla Germania il cui incremento nella produzione 2018 si è fermato al 10%”.